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PERCHE' MI SVALUTA?

Aggiornamento: 27 nov 2019

Il narcisista vive in un mondo idealizzato di bellezza, incomparabili successi, ricchezza e grandiosità, negando costantemente la propria realtà. In questo senso, si crea un divario patologico, un abisso incolmabile, tra le proprie fantasie di illimitato successo ed i propri scarsi risultati. Il partner viene percepito unicamente come fonte di rifornimento narcisistico, uno strumento, una mera estensione di sé.

Nella percezione del narcisista è inconcepibile che la partner, proprio in quanto “benedetta” dalla presenza costante del narcisista, possa mancare di gratitudine. Le esigenze e le rimostranze della partner vengono quindi percepite dal narcisista come minacciose ed offensive. Il narcisista ritiene che la sua semplice presenza nella relazione possa essere sufficiente e si considera come quanto di meglio possa capitare all’altro, pur senza mettere in atto atto alcun investimento nella relazione stessa. Per liberare se stesso da eventuali sensi di colpa o di vergogna, il narcisista va a patologizzare la partner, proiettando su di essa le proprie mancanze. Costringe l’altra a giocare il ruolo della malata, della debole, della persona dalle reazioni esagerate, in generale, di una persona sbagliata.

Tutto ciò che un narcisista nega di sé, tutto ciò che egli rifiuta di se stesso, viene proiettato sull’altro. Questo movimento gli serve proprio per far sì che, nel momento in cui nella vita reale il proprio Falso Sé rischia di sgretolarsi, egli può allora proiettare le cause del fallimento sulla partner attraverso il processo di svalutazione e garantirsi così un’immagine grandiosa ed impeccabile. Il comportamento del narcisista diventa quindi minaccioso, sprezzante, umiliante, critico, freddo. Egli punisce la partner poiché ella non è in grado di nutrire le sue fantasie di grandiosità ed idealizzazione; la punisce poiché ella, nella propria autenticità, fallisce il sogno di creatura perfetta preconfezionato dal narcisista.




La svalutazione del narcisista

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