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LA POTENZA DEI RICORDI NELL'ABUSO NARCISISTICO

Aggiornamento: 7 nov 2019

Nelle fasi dell'abbandono, la maggior parte delle vittime indulge in un costante recupero dei ricordi dei momenti vissuti con il narcisista, in particolar modo quelli relativi alla fase dell’idealizzazione.

Nostalgia, malinconia, euforia si confondono nella mente della vittima, attivando un pericoloso stato di astinenza ed una predisposizione al riaggancio ed alla rivittimizzazione.

Un narcisista non è mai vittima dei ricordi: il passato non intacca la sua coscienza e non ne condiziona il comportamento futuro. Nessun narcisista vive nel rimorso del dolore che ha causato, ma, anzi, ogni esperienza viene facilmente cancellata per ridirezionare le proprie energie sulla nuova preda.

Lontano dagli occhi, lontano dal cuore” è il motto del narcisista e nel momento in cui abbandona la vittima, ne cancella letteralmente l’esistenza. Non c’è alcun giovamento nel voltarsi indietro: l’unico movimento che il narcisista compie è quello che gli garantirà una nuova dose di rifornimento narcisistico, una nuova conquista, una nuova vittima. Non c’è traccia di attaccamento ad eventi passati.

I ricordi vengono eventualmente recuperati solo per riattivare, nel cuore della vittima, un senso di ri-attaccamento al proprio carnefice, nella speranza vana e sostanzialmente delirante che questa volta sarà tutto diverso.


Laddove la maggior parte delle vittime si orienta per mesi, addirittura anni, a perpetrare la propria danza con i fantasmi del passato, per un narcisista il passato non ha alcun valore. Ogni volta che una vittima tenta il confronto con il narcisista ricordandogli quanto di bello hanno condiviso o quanto male abbia ricevuto, assisterà ad una patologica indifferenza, a reazioni vuote ed inconsistenti. Per un narcisista il presente evapora nell’attimo stesso in cui diviene passato.



La manipolazione dei ricordi nel narcisista

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